Quando i conquistatori spagnoli giunsero sull'isola, si imbatterono nelle popolazioni aborigene di Tenerife, i guanci. Questo popolo berbero proveniente dal Nordafrica dedito all'agricoltura e all'allevamento, conosceva avanzate tecniche di mummificazione e venerava divinità proprie. Inoltre, credeva che il demonio vivesse nel Teide e che quando si arrabbiava, lasciasse fuoriuscire la lava per punire la popolazione.
Queste popolazioni, inoltre, vivevano in grotte naturali e avevano un'organizzazione territoriale molto ben strutturata. I guanci di Tenerife, infatti, suddivisero l'isola in nove regni o menceyati, ognuno con il suo re, o mencey. Le famose sculture di Candelaria rappresentano proprio i nove mencey di Tenerife: Acaymo, Adjona, Añaterve, Bencomo, Beneharo, Pelicar, Pelinor, Romen e Tegueste.
Sull'isola, è possibile ammirare alcuni resti archeologici dei guanci, tra cui attrezzi, sculture e mummie, la maggior parte dei quali presso il Museo di Storia di Tenerife di La Laguna e presso il Museo Archeologico di Tenerife di Santa Cruz. Inoltre, la località di Candelaria celebra ogni agosto la propria Cerimonia Guance, una delle festività di Tenerife più seguite dell'anno.
Conquista spagnola dell'isola
La conquista delle Canarie durò circa un secolo a causa della resistenza della popolazione e della mancanza di risorse economiche. Nella prima metà del XV secolo, il normanno Jean de Bethencourt aveva invaso, non senza fatica, le isole di Lanzarote, Fuerteventura ed El Hierro. Anni dopo, i Re Cattolici conquistarono Gran Canaria, La Gomera e La Palma.
Nel 1494, Tenerife era rimasta la sola a non essere ancora stata occupata. Dopo varie battaglie che videro confrontarsi guerriglieri castigliani e guanci, quest ultimi si arresero e cedettero la propria isola alla Corona di Castiglia. Cinque dei nove re mancey opposero resistenza, inutilmente. La conquista delle Canarie, nel 1496, era completa.
Altre battaglie ed emigrazione in America
Gli anni successivi alla conquista di Tenerife furono tranquilli e prosperosi, fino a quando nel 1797 l'ammiraglio britannico Nelson tentò di invadere l'isola. Il porto di Santa Cruz de Tenerife, infatti, era un luogo di passaggio obbligatorio per le navi provenienti dal nuovo continente, per cui la sua importanza commerciale era ben conosciuta dagli inglesi.
Gli abitanti di Tenerife di fereso l'isola con le unghie e con i denti e, sebbene partissero con un certo svantaggio, riuscirono a sconfiggere le truppe britanniche. Nel museo di San Cristóbal è esposto il cannone El tigre, che costò il braccio a Nelson durante questa cruenta battaglia.
A partire dal XVIII secolo, molti isolani approfittarono dell'arrivo massivo di imbarcazioni dirette in America per cercare un futuro migliore in questo continente. Il fenomeno dell'emigrazione verso il Venezuela, Cuba e altre città americane fu determinante nella storia di Tenerife di quegli anni.
Nel 1833, Tenerife divenne la capitale delle Canarie.
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